LA CORRISPONDENZA
una lucida commedia senza lacrime liberamente tratto dal racconto La salute degli infermi di Julio Cortázar di e con Emilio Barone | Alessandra Chieli | Massimiliano Ferrari collaborazione di Emma Tramontana voce del brano Gli occhi miei Alessandra Chieli scene costumi musiche luci Emilio Barone | Alessandra Chieli | Massimiliano Ferrari un ringraziamento speciale a Rita Frongia realizzato con il sostegno del Forte Fanfulla
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Fino a che punto possono arrivare l'affetto e il prendersi cura dei propri cari? È sano preservare le persone amate dalla crudele verità? Si può rimanere intrappolati nelle nostre stesse macchinazioni?
La salute degli infermi danza intorno a questi interrogativi con la leggerezza e l’ironia che ci insegna Cortázar e utilizzando il gioco teatrale come porta per rendere possibile l’impossibile. Un gioco continuo, tra reale e fantastico, ironia e tensione.
Concretezza, silenzio e attenzione al piccolo sono stati gli strumenti per la creazione di una partitura fatta di gesti e parole, ritmi e sospensioni, sorrisi e lacrime, musiche e silenzi. Un lavoro che enfatizza la grandezza dell’essenziale come scelta poetica e stilistica.
Una linea immaginaria divide in due il palcoscenico, la scena è funzionale all’azione degli attori: un tavolo, un giradischi, una sedia e la porta come ponte tra due realtà.
La salute degli infermi è il primo dei tre lavori di compagnia inspirato all'opera e ai mondi dello scrittore aregntino Julio Cortazar.
Buenos Aires 1976: Alessandro muore mentre è in vacanza. I suoi due fratelli e la fidanzata, in pensiero per la salute della madre costretta a letto dalla malattia, decidono di nasconderle la verità con una fittizia corrispondenza dal Brasile. Realtà è finzione comincieranno a confondersi tanto che i tre rimarranno coinvolti nella loro stessa finzione.
Durata 55 min circa
Stampa:
La salute degli infermi, o istruzioni per l'uso del dolore
di Marisa Paladino da Oltre Cultura
"Finzione e verità si alternano, il robotico straniamento dei personaggi ed i loro lunghi silenzi sollecitano uno sguardo indagatore dello spettatore, più umanità sembra esserci solo quando alla madre vengono lette le lettere. La triade cara a Julio Cortazàr, cioè significazione, intensità e tensione" continua a leggere...
Di Rossella Porcheddu da Il Tamburo di Kattrin
Ha ritmo, musicalità, bellezza La salute degli infermi della Compagnia Barone Chieli Ferrari, al debutto nazionale dal 18 al 20 aprile. Essenziale la drammaturgia, che prendendo spunto dai racconti di Cortàzar ci svela, poco a poco, la storia di un figlio scomparso e di una madre inferma, di un dolore evitato e di una realtà negata, tra vita e morte, menzogna e verità. Misurati i gesti, asciutti i dialoghi, lunghi gli sguardi. Un castello di lettere e francobolli, per inscenare una falsa corrispondenza, un anello nuziale per alimentare il sogno, un cappotto grigio per non dimenticare. Gioco di allusioni e illusioni, di silenzi eloquenti e respiri profondi. Congegno sottile, calibrato e incisivo come la puntina di un giradischi.
La salute degli infermi danza intorno a questi interrogativi con la leggerezza e l’ironia che ci insegna Cortázar e utilizzando il gioco teatrale come porta per rendere possibile l’impossibile. Un gioco continuo, tra reale e fantastico, ironia e tensione.
Concretezza, silenzio e attenzione al piccolo sono stati gli strumenti per la creazione di una partitura fatta di gesti e parole, ritmi e sospensioni, sorrisi e lacrime, musiche e silenzi. Un lavoro che enfatizza la grandezza dell’essenziale come scelta poetica e stilistica.
Una linea immaginaria divide in due il palcoscenico, la scena è funzionale all’azione degli attori: un tavolo, un giradischi, una sedia e la porta come ponte tra due realtà.
La salute degli infermi è il primo dei tre lavori di compagnia inspirato all'opera e ai mondi dello scrittore aregntino Julio Cortazar.
Buenos Aires 1976: Alessandro muore mentre è in vacanza. I suoi due fratelli e la fidanzata, in pensiero per la salute della madre costretta a letto dalla malattia, decidono di nasconderle la verità con una fittizia corrispondenza dal Brasile. Realtà è finzione comincieranno a confondersi tanto che i tre rimarranno coinvolti nella loro stessa finzione.
Durata 55 min circa
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La salute degli infermi, o istruzioni per l'uso del dolore
di Marisa Paladino da Oltre Cultura
"Finzione e verità si alternano, il robotico straniamento dei personaggi ed i loro lunghi silenzi sollecitano uno sguardo indagatore dello spettatore, più umanità sembra esserci solo quando alla madre vengono lette le lettere. La triade cara a Julio Cortazàr, cioè significazione, intensità e tensione" continua a leggere...
Di Rossella Porcheddu da Il Tamburo di Kattrin
Ha ritmo, musicalità, bellezza La salute degli infermi della Compagnia Barone Chieli Ferrari, al debutto nazionale dal 18 al 20 aprile. Essenziale la drammaturgia, che prendendo spunto dai racconti di Cortàzar ci svela, poco a poco, la storia di un figlio scomparso e di una madre inferma, di un dolore evitato e di una realtà negata, tra vita e morte, menzogna e verità. Misurati i gesti, asciutti i dialoghi, lunghi gli sguardi. Un castello di lettere e francobolli, per inscenare una falsa corrispondenza, un anello nuziale per alimentare il sogno, un cappotto grigio per non dimenticare. Gioco di allusioni e illusioni, di silenzi eloquenti e respiri profondi. Congegno sottile, calibrato e incisivo come la puntina di un giradischi.